Futura

Futura è un film documentario sui "giovani d'oggi", una cosa alla Comizi d'amore, di quel genere con un intervistatore che fa domande a ragazz* di tutti i tipi.
Io non l'ho ancora finito, anzi ne ho visto pochissimo, ma lo riprendo sicuramente, in ogni caso segnalo al minuto 5:00 (più o meno) c'è un'intervista particolare a delle studentesse di una scuola per estetiste di qualche sprofondo campano.

Per prime iniziano a parlare un paio di loro che fanno discorsi sul convenzionale ("il mio sogno", "in Italia non c'è futuro" e cose del genere), poi però le altre prendono coraggio e li sviluppano meglio, fino a quando non interviene una ragazza bionda, forse straniera, direi lesbica, che sta accanto ad un'altra ma col velo islamico, apparentemente ortogonali tra loro.

Si arriva così a parlare di amore, libertà di essere se stessi, di essere accettati per come si è e di come il giudizio degli altri ti possa peggiorare. Una ragazza lesbica col piercing, una del magreb col velo, quelle di Afragola, Marcianise o chi sa dove, tutte che formulano idee di sorellanza universale, strette in un prato che sembra un mezzo monnezzarone, col loro camice della scuola da estetiste e con le macchine dietro che ti passano a duecento all'ora (tanto per citare il poeta locale).

Al minuto 7:10 circa, per come si guardano le due ragazze, per quello che dicono, per come le altre le aiutano a dirlo, c'è il bello di questi film documentario che, se si riesce a superare il panico iniziale di buttare la tua esistenza a guardare il nulla, zampillano di momenti di vita così inattesi e assurdi che sarebbero improponibili e falsi se trasferiti in un film di invenzione.
Non perdete quindi i primi dieci minuti di "Futura" diretto da Pietro Marcello, Francesco Munzi, Alice Rohrwacher (Italia 2021).